sabato 29 dicembre 2007

Dizionari


I dizionari mostrano un disperante conformismo, legati come sono alla tradizione, danno dei vocaboli sempre definizioni analoghe se non identiche. Credo sia giunto il momento di apportare nel mondo dei vocabolari una ventata di innovazione, di imprimervi il moto del cambiamento.
Ad esempio al vocabolo Asparagi dare la definizione: dinastia di Re che governarono la Polonia per tutto il secolo XVII. E per il vocabolo Plantageneti: vegetale erbaceo. Sembra ragionevole per mero ossequio alla tradizione che gli asparagi siano una pianta e i Plantageneti una dinastia?
Nel mio dizionario per il termine edicola correrebbe la definizione: 'piccolo frammento di pelle sollevatosi dall'epidermide'. Esempio: 'ho un'edicola sull'anulare.'
A proposito dell'anulare è il dito meno menzionato, meno tenuto in considerazione. Ci si richiama sovente al pollice (pollice verso, la misura lineare), all'indice (mettere all'indice, l'indice dei volumi). Per il nostro rammento solo l'espressione 'Raccordo Anulare.' Ricordo i versi, che mi pare siano di Mino Maccari (cito a memoria):
Vieni fanciulla, lasciati amare
Sul Raccordo Anulare.

A quel tempo l'anello autostradale attorno a Roma era percorso da poche auto.
Eppure l'anulare è il dito più poetico, con quella sua aria da antico Pierrot. Letto da destra a sinistra dà: 'era luna'.
Ed è anche il più preciso, il più puntuale: 'era l'una'.

Alitalia


Come altri scrivono instant books così io ho fatto un instant play. Ho scritto un'opera teatrale sulla vicenda dell'Alitalia. Un imprenditore italiano si offre di acquistare la maggioranza del pacchetto azionario della società per un importo molto elevato. I giornali lo definiscono subito il cavaliere bianco.

Governo Italiano: I soldi ce li ài?
Cavaliere Bianco: celiai

Ma la pièce potrebbe anche avere altro ritmo, altro andamento, altro sviluppo. Infatti si sospettava che l'imprenditore italiano, non noto per avere vasti capitali, fosse il prestanome o il capofila di un gruppo misterioso di banche e investitori stranieri.
Governo Italiano: Ma i soldi ce l'ài?
Cavaliere Bianco: celai

Circa il pregio di quest'opera, v. considerazioni espresse per il precedente lavoro teatrale.

LE CITTA' BIFRONTI

ROMA
Giovanni Paolo II in un incontro pubblico rilevò (anche lui) che il nome di Roma letto da destra a sinistra dava "amor". Ma la considerazione bifronte non dava idea del temperamento della città, così alieno dalle smancerie e dal sentimentalismo. Viceversa leggendo da destra a sinistra la frase "A Roma" dà "a mora!". Mi pare che questa lettura renda il carattere dei romani, tanto attirati dall'altro sesso e cosi portati all'estremismo verbale, al parlare greve.

Non capisco, mi lascia perplesso, una definizione della capitale. La si chiama città eterna; ma allora perché poi tutti dicono: 'Roma Termini, Roma Termini!'

MILANO
Quanto a Milano, ho scritto un'opera teatrale che illustra il carattere industrioso della città e la vicenda delle centinaia di migliaia di meridionali che emigrarono verso le regioni del nord alla ricerca di lavoro e di riscatto sociale. L'opera narra di un giovane meridionale che, giunge nella città del nord e vede abbandonato per terra un attrezzo; se ne impadronisce per iniziare subito a lavorare. Viene così sfatata la ingiusta diceria della pigrizia dei meridionali. La pièce consta di una sola frase leggibile sia da sinistra che da destra: 'A Milano; o! 'na lima'
Forse il maggior pregio dell'opera consta nella sua brevità, nella sua icastica pregnanza. Essa infatti permette agli spettatori di trattenersi per poco tempo in teatro, di tornare presto a casa e di potere cosi godere dell'affetto dei loro cari. Anche i lavoratori dello spettacolo - attori, macchinisti i scena, personale di sala, addetti alle pulizie- potranno in breve tempo rientrare nel seno del nido familiare. Opra che forse tornerà cara ai politici cattolici fermissimi difensori della famiglia, quelli che oggi sono detto 'teo-con'.

lunedì 24 dicembre 2007


Titolo di un romanzo: "Stilemi all'alba"

Da un romanzo



"L'orecchio di Elvira dal quale pendeva un orecchino appariva come un punto interrogativo, espressione di non so quale femminile ambiguità"

Sono andato dal medico e gli ho detto: "dottore negli ultimi giorni mi sento non globalizzato."

Sono sempre stato uno spirito semplice, ingenuo: da ragazzo credevo che le reti dei pescatori servissero a spingere la barca.

Sogni


I sogni sono un mazzo di carte di cui la realtà si serve nottetempo per giocare

proverbio del giorno

Dicesi di iniziative che producono effetto esattamente contrario a quello desiderato: curarsi il diabete con la melassa

la questione dei nomi propri

Marcello=prima persona dell'indicativo presente del verbo riflessivo "arcellarsi"

pensieri di fine anno

Gli economisti prevedono un anno nuovo gravato da molte difficoltà per la sofferenza dei mutui immobiliari americani, l'aumento dei prezzi del petrolio, di molte altre materie prime e delle derrate alimentari, la concorrenza cinese, l'incremento dell'inflazione.
Speriamo tutti che i mali previsti non si verifichino, ma, per prudenza, forse il 2008 andrebbe preso a piccole dosi, diluito su più anni.

cose del tempo


Siamo tutti figli del nostro passato. Da ciò il precetto: ama il passato prossimo tuo come te stesso.

Lazio


Sulla carta di identità del Lazio si dovrebbe scrivere: "Segni Particolari: 'Nettuno' "

Cavalli


Che i cavalli non siano che i referenti in natura dei pezzi degli scacchi?

A proposito degli extra terrestri


La maggioranza degli scienziati non crede alla possibilità che esistano in altri sistemi solari esseri intelligenti ed evoluti come gli uomini. A me invece pare improbabile che in tutto l'universo noi soli siamo capaci di preparare la soupe à l'oignon.

Dante Alighieri


A proposito della lettura del V canto dell'Inferno che Benigni ha dato in TV con grande successo di pubblico. A scuola ci insegnavano che Dante aveva "elevato il dialetto volgare a dignità di lingua", cioè che con la Divina Commedia aveva creato la lingua Italiana. E migliaia di letterati hanno studiato in la commedia e ne hanno scritto. Ma solo io mi sono reso conto del gravissimo pericolo che abbiamo corso. Infatti Dante incontrò Beatrice, se ne invaghi e in suo onore scrisse la Commedia. Se invece di Beatrice avesse incontrato una turista finlandese e se ne fosse innamorato noi oggi parleremmo tutti finlandese. Avremmo cosi perduto l'intero patrimonio della lingua italiana. Vero è che, d'altra parte, quando fossimo andati in vacanza in Finlandia, avremmo parlato la lingua locale come la gente del posto. Un vantaggio non da poco, attesa la difficoltà che si ha a comunicare quando si va all'estero.

Nè paia quell'incontro un accadimento impossibile, o altamente improbabile, fuori della realtà. Tanto più concreto appare il rischio che abbiamo corso ove si ponga mente al fatto che Firenze era già nel '200 un centro turistico importante e che le finlandesi hanno pelle bianca e capelli biondi, realizzano quindi il tipo angelico che tanto piaceva a Dante.

domenica 23 dicembre 2007

Re Magi


In questa atmosfera natalizia mi propongo di scrivere la storia del quarto Re mago che non ha portato il suo omaggio a Gesù perchè la sua sveglia non ha funzionato, si è alzato tardi ed è arrivato tardi all'appuntamento con gli altri Re magi e con la cometa.

Le popolazioni stanziali ed originarie di Bari non dovrebbero chiamarsi abarigeni?

veterinaria e enigmistica


Se un gatto si ammala di gotta non è che è stato contagiato da uno scambio di vocali?

Malgrado tutte le traversie della mia vita non ho mai perso la sfiducia in me stesso.