venerdì 22 dicembre 2017

Un'antica poesia

Ebbi le tenerezze
tiepide, segrete, di velluto
della colomba nera.
Ora mi vive dentro una pena,
Telemaco,
simile a quella che sentivi
quando sulla tua terra
tagliarono gl'ulivi

Ancora una vecchia poesia

Per vincere la mia malinconia
ho messo in un bicchiere
acqua, rabarbaro, genziana
e tre gocce di piacere.

Per avere l'oblio

Per dimenticare
il proprio passato
non basta
camminare all'alba
a piedi nudi su un prato
o esercitarsi al salto con l'asta
o correre da uno psicanalista.
Nemmeno fa d'uopo
allo scopo
recarsi
onusto dei propri peccati
da un confessore.
Nemmeno si consiglia - rimedio a me ignoto - di assumere droga
che sia figlia
del loto.
Nemmeno conviene,
all'uso antico,
come Seneca il vecchio,
convocati più di un amico,
in bagno caldo
conversando tagliarsi le vene.
Ma occorre piuttosto,
interrogato il mercato,
barattare il proprio passato
di uomo degno.
Aggiungendovi giusta mercede
barattare quello che foste
con il passato
di un impiegato alle poste.

Ricordi dell'adolescenza

Avevamo nella nostra classe una compagnia di piccola statura, magra, diritta di molto forte carattere.

Tanto che la chiamavamo la Cortina di Ferro.

Una modesta considerazione di estetica

Vasari scrisse che la pittura è l'arte del mettere, la scultura l'arte del togliere.

Aggiungerei che la fotografia è l'arte del lasciare le cose come stanno. Infatti credo in primo luogo che il fotografo non debba in alcun modo intervenire nella scena che riprende. Credo in secondo luogo che non dovrebbe poi modificare la foto togliendo o aggiungendo alcunché. Ciò non comporta che il fotografo non ponga la sua volontà e il suo sentimento nella foto.

Secondo me le foto si fanno più con il cuore che con la macchina; la scelta del soggetto, dell'angolazione, della luce, della messa in evidenza in un piano o di un altro della scena, della profondità esprimono più volontà e sentimento dell'autore che realtà oggettiva.

Se poi l'artista interviene modificandola siamo almeno in parte fuori dell'arte della fotografica, la foto diventa mero materiale per l'opera dell'artista, quale i sacchi nelle mani di Burri.

Il fascino discreto della città

Tra un lampione, una bottiglia di birra vuota e un sedile di pietra ho visto un frammento di nuvola.