sabato 27 dicembre 2008

I dubbi etici


Il precetto evangelico prescrive: "ama il prossimo tuo come te stesso".

Ma se uno è masochista come deve comportarsi?

I felici esiti dei miei studi bibblici

Risulta che, sin da prima del fratricidio, egli avesse cattiva fama: lo si sapeva violento e di vita disordinata. Tanto che lo chiamavano "Co-caino".

Il mio prossimo romanzo

Il mio prossimo romanzo narrerà la storia di un giovane marocchino, di nome Alì, che viene clandestino in Italia. Per un certo periodo vive di attività saltuarie, poi riesce ad ottenere il permesso di soggiorno e trova lavoro in una "beauty farm" in Alto Adige. Deve accudire una quarantina di ospiti che vanno , li per disintossicarsi dall'eccesso di peso, dall'eccesso di bevande e dallo stress. E' un lavoro molto faticoso ma è ben pagato, dura solo per i mesi estivi e gli permette d'inverno di tornare in Marocco dalla sua famiglia.

A questa storia semplice è sotteso peraltro un tema cruciale e di bruciante attualità: quello dell'incontro-scontro fra due civiltà. Il giovane, che viene da una società in cui la conquista del cibo è problema quotidiano, si trova ad operare in un ambiente in cui la preoccupazione principale è quella di evitare il nutrimento. E paragona quel digiuno a fini estetici e di salute con il digiuno a carattere religioso del Ramadan.


Il titolo del mio romanzo: "Alì Babà e i quaranta lardoni".

venerdì 26 dicembre 2008

La riforma della scuola

Mi pare effetto di grande presunzione la pretesa di giudicare la riforma della scuola del Ministro Gelmini senza avere piena conoscenza di tutta la materia. Come giudicare per esempio la nuova regolamentazione della scuola primaria?

Come per il mistero della Divinità dobbiamo accettare come un dogma che il maestro elementare sia al contempo uno e trino.


Parafrasando la canzone di Gigi Proietti ("Ma che ne sai, ma che ne sai se non hai fatto il pianobar") potremmo dire: "Ma che ne sai, ma ceh ne sai se non sei andato a Reggio Calabria per superare gli esami da avvocato?"

martedì 18 novembre 2008

poesie

Offerta promozionale: due poesie al prezzo di una.

quando ci si accorge di essere divenuti vecchi
Ahimé, ciò che abbiamo vissuto,
Telemaco, è divenuto storia.

autostrada a Naxos
Ci fermammo sul ciglio della strada
a mangiare olive nere
e a tentare parole dimenticate.

comandamento dei giorni dispari

Ricordati di gettare la corrispondenza ricevuta inutile

proverbio del giorno

Tutte le strade portano da nessuna parte.

dall'agenda

2 dicembre - martedì - Santa Bibiana

- rinnovare abbonamento rete trasporti urbani
- telefonare a soc. assic.ne
- inviare cartolina postale a Barak Obama con su scritto: "non andare a Dallas"

la sapienza di chi scrive

I mezzi di comunicazione danno quotidianamente notizia della recessione, ormai arrivata, del crescere della disoccupazione, del peggioramento della situazione economica mondiale.
E' sempre imbarazzante citare se stessi. Ma devo rammentare che, subito dopo l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001, avevo dato un suggerimento, avanzato un cosiglio. Ma il mio ammonimento è stato completamente disatteso da uomini di governo e capi di Stato. Avevo proposto: rientriamo subito nel secolo scorso.

i simboli nazionali

Lo Stato italiano ha
- una bandiera
- un inno nazionale
- uno stemma
- un santo protettore
- una santa protettrice.
Ma non ha un motto nazionale come gli USA ("in God we trust"), la Gran Bretagna ("Britannia rules the waves"), la Germania. Ai tempi della monarchia avevamo almeno il motto di Casa Savoia sintetizzato nell'acronimo FERT.
Proporrò al Presidente del Consiglio dei Ministri on. B. di adottare quale motto nazionale una bella massima latina: "in Media(set) stat virtus".
E' facile prevedere , se il suggerimento fosse accettato, l'opposizione della Lega ostile ai simboli nazionali e portata ad esaltare miti localistici e tradizioni prevalentemente rurali.
La Lega potrebbe essere indotta a suggerire l'adozione, quale motto nazionale, della massima "in madia stat virtus".

Come ti erudisco il pupo

L'on.le Berlusconi ha dicharato che l'istruzione deve essere orientata, sin dalle scuole elementari, ad insegnare ai ragazzi le materie sintetizzate da tre "i": inglese, internet, impresa.
Suggerirei di usare molta prudenza, onde evitare disastri pedagogici, nell'imporre la lingua di Sakespeare ai fanciulli sin dalla più tenere età. Rammento, al riguardo, il detto popolare: "tanto va la gatta al Bardo che ci lascia lo zampino"

scienza e vita

Secondo uno studio condotto da un gruppo di scienziati di una Università americana il gene della fantasia, dell'intuizione non sarebbe sito nel cervello, ma posto nel piede sinistro tra l'alluce ed il secondo dito.
Risulta dunque che l'uso d'estate dei sandali infra-dito stimola la creazione artistica.

ancora della conoscenza

Anche la conoscenza, se non salda e rettamente orientata, può indurre in errore.
Io, ad esempio, credevo che la serie di film su Indiana Jones fosse tratta dai romanzi, anch'essi seriali, di Marcel Proust "Alla ricerca del tempio perduto".

la saggezza dell'occidente e qualla degli altri

In un mondo globalizzato è d'uopo rispettare le culture altrui, considerarle pari alla nostra.
In questo contesto occorre anche cercare di capire, se non giustificare, il fatto che presso taluni popoli primitivi si praticavano sacrifici umani e si mangiava carne umana, più per fini rituali che per scopi alimentari.
Dobbiamo considerare che forse un cannibale era solo uno che aveva preso alla lettera l'espressione latina "homo sapiens".

giovedì 23 ottobre 2008

il proverbio del giorno

Dire a Fondo Monetario Internazionale perché Banca Mondiale intenda.

crisi delle borse e recessione

Come afferma l'on. Berlusconi occorre essere ottimisti.
Si consideri infatti un soggetto che è titolare di azioni per un milione di euro.
Se un giorno la borsa cala del 10% egli perde euro 100 mila. Se il secondo giorno la borsa cala di nuovo del 10%, sul capitale restante di euro 900 mila egli perderà euro 90 mila. Pure se il terzo giorno la borsa di bel nuovo perde un 10% egli avrà perduto solo euro 88 mila.
Nel giro di pochi giorni, se la tendenza continuerà, il capitale del soggetto in questione sarà di poco superiore allo zero.
Ma devesi constatare che, postulata una perdita costante del 10% del valore dei titoli azionari, la situazione è in netto miglioramento.

usi e costumi

Continua fra gli italiani la moda di mettere gli occhiali, massime da sole, fra i capelli.
In proposito una autorevole rivista scientifica della Bulgaria ha intitolato uno studio al riguardo:
"Gli Italiani scoprono la volta cranica".
Meno accettabile appare il titolo posto ad una ricerca sull'argomento da un periodico di divulgazione scientifica a larghissima diffusione della Abkhazia: "C'era una volta".

giovedì 1 maggio 2008

proverbio del giorno

Il proverbio del giorno per gli abitanti delle regioni controllate dalla criminalità organizzata:
male non fare, paura avere.

la criminalità organizzata

Le storie di mafia, 'ndrangheta, camorra che si apprendono dai 'media' mi paiono molto simili alle vicende dei fumetti dell'Uomo Ragno. Ma senza l'Uomo Ragno.

le Poste e Telegrafi

Ammiro molto invece gli impiegati delle poste che, con geometrica potenza, riescono con il solo ausilio del timbro a centrare il francobollo sulla busta.

trapianti

Non sono del tutto favorevole al trapianto di organi. Gacché se ad un paziente vengono trapiantati un giorno il cuore di una persona, successivamente il fegato di altra, in seguito il rene di un terzo, il paziente come si trova? Come una assemblea condominiale.

domenica 13 aprile 2008

A proposito della fuga dei cervelli

Segnalo un caso di fuga dei cervelli che potrebbe avere conseguenze gravi per l'Italia.
Il Senno, innamoratosi della Senna, si è trasferito definitivamente a Parigi.
Poichè vi sono sempre persone diffidenti e critici malevoli nei miei confronti, se qualcuno non crede a quanto sopra e mi chiede qual'è il cognome del Signor Senno, sono in grado di rivelare che esso è Di Poi (appellativo presente fra i cognomi italiani).

A proposito della disoccupazione giovanile

Non mi sono occupato sino ad ora della grave questione della disoccupazione giovanile. Faccio ora ammenda cercando di portare un sia pur minimo contributo per alleviarla. I giovani non dovrebbero scartare a priori la possibilità di divenire impresari di pompe funebri, settore che pare offrire ampie opportunità di lavoro. Trattasi di occupazione che ha diritto a piena dignità sociale, utile alla società e che avrà un futuro certo, in quanto malgrado i progressi della medicina gli uomini continueranno a morire. Vero è che anche questa professione, come tutte, presenta dei lati negativi. Difficilissimo è infatti nel settore garantirsi un soddisfacente avviamento, una clientela sicura. Non si dà mai infatti il caso di persone che, soddisfatte per come sono state seppellite, tornino alla medesima impresa per un secondo seppellimento.
Segnalo, per connessione di argomento, che, secondo un sondaggio effettuato da uno dei più seri istituti demoscopici nazionali, l'87% degli impresari di pompe funebri apprezza maggiormente, fra le parabole del Vangelo, quella sulla resurrezione di Lazzaro.

giovedì 27 marzo 2008

sceneggiato TV 4

Proporre alla RAI o a Mediaset uno sceneggiato su una piccola orribile creatura che vive nei sotterranei del Ministero della Difesa.
Prego di apprezzare l'alta valenza della localizzazione: situare l'azione nei sotterranei del Dicastero della difesa è originalissimo, mai effettuato prima nè in Italia nè all'estero. Porre l'azione in sotterranei romani riallaccia la vicenda, sia pure alla lontana al romanzo "Les Caves du Vatican" di André Gide; porla nel Ministero delle forze Armate l'avvicina al genere delle "spy stories".
La piccola orribile creatura ha rapito e condoittyo con sé nei sotterranei una fanciulla ecc. Egli porta una divisa militare con le spalline, uso quelle dei protagonisti di "Star Trek"
Titolo dell'opera: "Il Mostrino con le Mostrine".

sceneggiato TV 3

Proporre alla RAI o a Mediaset uno sceneggiato su un essere deforme (uso "Il Fantasma dell'Opera") che si aggira nei sotterranei della Biennale di Venezia.
Ha rapito una giovane bionda, bella ecc.
Prego di notare l'alta valenza della localizzazione giacché la trama si rifa ad una consolidata tradizione "noir" di Venezia: si vedano "il Fornaretto di Venezia" "i Due Foscari", le storie dei carnevali veneziani che lasciavano nelle strade al mattino persone in maschera assassinate.
Il titolo dell'opera: "il Mostro della Mostra"

sceneggiato TV 2

Proporre alla RAI o a Mediaset uno sceneggiato sul un enorme scimmione (uso King Kong)che terrorizza Milano, l'industre capitale morale d'Italia.
In una scena si vede lo scimmione, che ha rapito una giovane bionda, bella e discinta, dall'alto del grattacielo Pirelli seminare distruzione sulla città.
Il titolo dell'opera: "La fiera di Milano"

sceneggiato TV

Proporre alla RAI o a Mediaset uno sceneggiato su un gruppo di studenti universitari della Facoltà di Scienze Politiche trattando dei loro studi, dei loro amori, delle loro ambizioni di successo nella vita politica.
Si apprezzi l'originalità del soggetto: non mi risulta che sull'argomento siano state fatte produzioni nè in Italia né all'estero.
Il titolo dello sceneggiato: "Saranno fumosi".

a proposito della questione di Malpensa

Prima di scegliere il sito del hub aereoportuale si sarebbe dovuto por mente al detto latino "nomen omen",
Meglio si sarebbe fatto a situare l'aereoporto a Benedello-Pavullo (Modena) o a Bene Lario (Como). Meglio ancora sarebbe stato localizzare l'aereoporto a Benestare (Reggio Calabria) o a Benetutti (Sassari). Peraltro queste ultime località avrebbero comportato difficoltà di collegamenti con il nord del Paese.

politica interna 3

Pierre Mendès-France affermava che governare è scegliere. Ma per un governo di coalizione in Italia governare è non scegliere.

politica interna 2

Si dice che la politica è l'arte del possibile. Ma in periodo pre-elettorale la politica diventa l'arte dell'impossibile.

politica interna

Si accusa sovente la classe politica di servirsi di un linguaggio - il così detto politichese - poco comprensibile al pubblico (peraltro ciò ovviamente meno accade in periodo elettorale). Questo dipende dal fatto che il popolo non riesce - o forse neppure tenta - di imporre ai governanti la tutela dell'interesse generale e quindi poco o nulla si occupa di quello che la classe politica dice. Di conseguenza la classe politica nel suo agire deve tenere conto, più che dell'interesse generale, degli interessi dei diversi gruppi di potere. Quindi quando il politico parla, dichiara si rivolge non al popolo, alla pubblica opinione, ma agli altri politici, sovente ad un politico-interlocutore determinato. Ed il politichese è perfettamente funzionale a questo scopo.
Tuttavia è sempre opportuno invitare i politici ad usare un linguaggio più chiaro, comprensibile alla maggioranza. Esortiamoli dunque non tanto a dire pane al pane e vino al vino, ma Panebianco a Panebianco (Angelo, editorialista del Corsera) e Gavino al Gavino (Angius, politico del Partito Arcobaleno).

sabato 8 marzo 2008

L'Industria e il Commercio

L'industria italaina del mobile è in difficoltà per la concorrenza dei prodotti a basso costo dell'Estremo Oriente.

Ritengo che, in contro tendenza, proprio ora sia il momento di creare un nuovo mobilificio. Per fare ciò ho bisogno di un socio che metta il capitale, e con la sua superiore capacità imprenditoriale, assicuri la direzione dell'impresa. Divideremmo poi a metà i profitti. Il socio dovrebbe inoltre avere il nome di Ivano; il cognome per l'occasione non è importante. Chiameremmo infatti la società: "il divano d'Ivano". Con una denominazione così fatta, come potrebbero resistere alla nostra concorrenza le altre imprese? A fronte di noi neppure "Divani & Divani" ci potrebbe.

Altra opportunità da studiare sarebbe quella di denominare la società "I dì vani", denominazione che darebbe l'idea che sui nostri sofà si potrebbero passare giorni di lieto riposo, di beato ozio. Solo mi turba l'idea che questa impresa potrebbe gettare sul lastrico i lavoratori degli altri mobilifici.

A proposito di città

La prima volta che sentii menzionare Strasburgo senza esitare replicai: "che esagerazione!"

la leggenda del vescovo taciturno (segue)

Il vescovo Agilulfo fu inviato dalle autorità ecclesiastiche in missione a Cuba. Ebbe modo di osservare nelle strade e nelle piazze della capitale che gli abitanti curavano in sommo grado l'aspetto del loro corpo e, pur con gli scarsi mezzi economici di cui disponevano, l'eleganza dei loro abiti.

Richiesto di un parere su quella popolazione, secondo alcuni il pio presulé si limitò ad esclamare con indulgenza: "Eh, l'Avana, l'Avana...."

Secondo altri invece egli avrebbe espresso un giudizio più severo: "Ah, L'Avana la vana!"

la grande Storia


Le storie di Inghilterra e di Francia non sono parallele ma presentano talune analogie.

Sia il popolo inglese che quello francese ad un passaggio cruciale della loro vicenda nazionale decapitarono i loro Re, gli uni Carlo I Stuart, nel 1649, gli altri Luigi XVI, nel 1793.

Altra analogia fra le storie dei due paesi. costantemente trascurata dagli studiosi, è che né il Re di Inghilterra né il Re di Francia volevano farsi tagliare la testa.

lunedì 3 marzo 2008

la Letteratura

Il mio prossimo romanzo, ambientato nell'Italia d'oggi, avrà per titolo: "Ci chiamiamo tutti Jessica".

la grande Storia


Lucrezia Borgia nel predisporre le sue iniziative studiava con cura il rapporto costi-venefici.

mercoledì 27 febbraio 2008

sine titulo

E se il Signore mi chiama
io che faccio
gli dico: "Non vengo"?

Cornelia madre dei Gracchi


Narrasi che Cornelia madre dei Gracchi ad una matrona che ostentava con lei collane e gioielli esclamò mostrando i suoi 2 figli: "Ecco i miei gioielli".
Ma, secondo recenti ricerche storiche, la vicenda non terminò lì. La matrona, punta sul vivo, il giorno dopo, tornata da Cornelia, le esibì i suoi tre figli.
Cornelia, fiera nobildonna romana, non poteva tollerare di soccombere alla superiorità dell'altra e, fattasi prestare i due figli di una sua schiava, sbattè sul tavolo ben 4 bambini. A ciò la matrona reaggì mostrando l'indomani 5 pargoli.
E la tezone continuò a lungo con lo stesso andamento coinvolgendo nello scontro gli infanti di due interi quartieri di Roma.
Non si è ancora scoperto quale esito ebbe la vicenda. Ma essa ha lasciato traccia nella tradizione nazionale: a quel lontanissimo illustre precedente pare debba farsi risalire anche il concorso televisivo-canoro lo "Zecchino d'oro".

Il Senato e la Camera dei Deputati


I partiti di centro-destra denunciano alla Camera dei Deputati e al Senato la decadenza del Paese.

I partiti di centro-sinistra alla Camera e al Senato fanno stato delle serie difficoltà cui l'Italia soggiace.
Tanto che si è deciso di chiamare il Senato e la Camera dei Deputati il "Par-lamento"

la vendetta del perverso scaccino - una orribile storia di efferate vendette e di armi improprie



Uno scaccino ebbe un violento litigio con un suo vicino per una questione di delimitazione dei confini delle loro proprietà. Il sacrestano ne concepì un odio profondo contro il vicino e meditò quindi una terribile vendetta.

Quando durante la messa raccoglieva le offerte dei fedeli trovava sempre modo di omettere di passare accanto alla fila ove sedeva il suo nemico. Sapeva infatti che senza carità non si entra in Paradiso. Sperava così, se non di destinare il vicino alle pene eterne dell'Inferno, almeno di farlo soggiagere alle fiamme del Purgatorio.

mercoledì 13 febbraio 2008

la leggenda del vescovo taciturno (segue)

Chiesero al vescovo Agilulfo un commento su quanto scrivevano i giornali: che l'On. Casini, dopo i suoi tentativi di rendersi indipendente, a seguito delle forti pressioni di Berlusconi era ritornato all'ovile.
Secondo alcuni il pio religioso, in tono meditabondo, aveva solo ripetuto una delle ultime parole del suo interlocutore: "ovile." Secondo altri invece egli aveva esclamato: "O vile!"

gazzetta romana


Il papa, come sempre attento al buon funzionamento degli organi della chiesa, si rese conto che i cardinali si abbandonavano alla pigrizia e trascuravano i doveri d'ufficio. Attirò quindi la loro attenzione sul fatto che l'espressione "in Curia" non si scriveva tutta attaccata.

martedì 15 gennaio 2008

retorica




Le metafore il sole han consumato


( Salvator Rosa - Satire)
Non fasciare la testa prima di averla rotta.
Non lasciare la festa prima di aver la torta

insonnia

Le sciabolate dell'insonnia aprono larghe ferite nelle mie notti

l'opera lirica


In occasione del 108° anniversario della prima rappresentazione è stato messa in scena al Teatro dell'Opera di Roma la Tosca di Puccini, con positiva accoglienza di critica e di pubblico. Ricordo, del mio passato di impresario, che molti anni fa portai con una compagni di giro per i teatri della provincia italiana una rappresentazione della Tosca. Ma, a cagione della ristrettezza del bilancio a mia diosposizione, fui costretto a far ionterpretare allo stesso tenore sia il ruolo di Mario Cavaradossi che quello di Tosca.
Lo spettacolo ebbe notevole successo. La stampa lodò in particolare l'interpretazione di Tosca, che trovò aliena da non giustificati sentimentalismi e da sdolcinatura, espressione invece del carattere deciso, energico di quel personaggio di estrazione popolare; del resto di quel temperamento forte avrebbe avuto a dolersi, se avesse potuto, il mal consigliato e mal capitato Scarpia. Un critico giunse a parlare di "interpretazione virile". Lo spettacolo suscitò invece qualche reazione negativa presso il pubblico per la sua durata: infatti il tenore, dopo avere cantato nella parte di Cavaradossi, doveva uscire di scena, correre nel camerino, cambiare d'abito per divenire Tosca e ripresentarsi quindi sul palcoscenico.

domenica 13 gennaio 2008

una storia sentimentale



Ebbi una relazione sentimentale con una giovane signora di nome Gloria Bollati. La chiamavo Lori.
Dopo ogni incontro la lasciavo con un bel verso senario: "Va, Lori Bollati".
Ma dopo qualche tempo, il mio amore per lei si andava affievolendo. Mi pareva che prendesse sempre di più le sembianze di una tabaccheria.

martedì 8 gennaio 2008

pensieri

Prima che creassero il mare le barche non sapevano dove andare.

Per quanto un uomo possa deterstarsi non giungerà mai a prendersi per il collo.

elegia bifronte per una turista che va in Svizzera senza compagno, senza, amici, senza conoscenti


A Losanna-Anna sola

P.S. Si potrebbe giudicare quanto sopra sbilanciato e disarmonico giacché il titolo è più lungo del testo. Ma il presente blog è non solo divertente, utile ed istruttivo, ma anche interattivo: Quindi potete, se vi aggrada e se avete tempo da perdere, accorciare il titolo in "Elegia "o magari solo in "El."

la piccola storia

Il generale Tertuliano Mendoza effettuò un colpo di stato in un paese sud-americano e si nominò Presidente della Repubblica.
Ebbe poi un ripensamento e si nominò anche Vice Presidente della Repubblica. Gli sarebbe stato così possibile restare in carica anche in caso di suo impedimento o di sua morte. Per di più preveniva così la possibilità di un colpo di mano del suo vice. Gli unici rischi potevano venirgli da una crisi da sdoppiamento della personalità.

la piccola filosofia

Su scatole da imballaggio si legge: "maneggiare con cura". Sul contenitore di alcune filosofie leggasi: "vaneggiare con cura".

Situare tecnica e strumenti sociali moderni nel contesto del pensiero classico: istituire un parallelo tra il motore immobile della filosofia aristotelica e la cassa continua.

ipotesi di ricerca

Indagare sulla relazione fra certi monaci e certi campi dai quali si producono i dolci tipici del periodo di carnevale: tra i frati trappisti ed i prati frappisti

la leggenda del vescovo taciturno

Il vescovo Agilulfo era uomo molto pio ma estremamente taciturno. Pur molto avaro di parole mai errò nei suoi giudizi e nelle sue previsioni. Tanto che viaggiatori giungevano a lui dalle più lontane contrade per domandane l'avviso.
Accadde una volta che egli facesse una visita pastorale ad un convento di monaci di rito ortodosso che trovavasi entro la sua diocesi. La dirigente di una associazione religiosa locale, presenzialista ed arrampicatrice sociale, dai seni generosi e generosamente esibili, gli fece da guida per tutte le sale dell'antico monastero. Al momento del congedo dai monaci, fu chiesto da alcuno al vescovo Agilulfo se qualcosa lo avesse specialmente colpito nella sua visita. Egli rispose soltanto: "Sì l'icone, sì l'icone".

Accadde altra volta che il sant'uomo ebbe a compiere una visita pastorale in un seminario . Al termine dell'ispezione gli fu domandato che cosa lo avesse interessato di più e se avesse delle raccomandazioni da fare ai seminaristi. Il vescovo replicò soltanto: "No-vizi, no-vizi".

Il pio Agilulfo riteneva dover portare la sua testimonianza anche in ambienti lontanissimi dal suo. Accettò pertanto un giorno di assistere ad una sfilata di moda. Contemplò senza battere ciglio il passare delle modelle avvolte in abiti vaporosi e talvolta succinti. Al termine qualcuno gli chiese se egli fosse favorevole a manifestazioni così fatte e cosa pensasse in particolare di quella esibizione. Agilulfo rispose soltanto:"O stile, o stile".

I dirigenti dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) ritenevano che il rendimento di un alto funzionario fosse scarso o nullo e lo accusarono persino di dormire durante le ore di lavoro. Stabilirono pertanto di licenziarlo. Il funzionario si oppose. Per evitare di portare la controversia dinanzia al magistrato, ciò che avrebbe potuto arrecare disdoro tanto all'Associazione quanto al prestigio del funzionario, entrambe le parti decisero di sottopporre la questione all'arbitrato del pio Agilulfo. Illustratagli la controversia gli chiesero se egli riteneva che il funzionario lavorasse correttamente oppure che si abbandonasse all'ozio e giungesse addirittura a dormire nel suo ufficio. Il vescovo rispose soltanto: "All'ABI sogna" o, seconda un'altra interpretazione: "Alla bisogna"

mercoledì 2 gennaio 2008

riflessione profonda


Solo in età avanzata si comprende quanto sia importante conservare per tutto il corso dell'esistenza le proprie inimicizie.

riflessione profonda


Chi non c'è, chi non è presente non può contraddire, non può opporsi. Da ciò la parola bisenso:
assente.

martedì 1 gennaio 2008


In difesa di un illustre scienziato italiano sovente criticato a torto. Non si può accusare Lombroso di essere un faccista.

laborioso nord-est


Nome di una fabbrica, sorta nel laborioso nord-est, di antenne paraboliche molto avanzate:
nov-antenne

la grande storia

FR-GB
Vi ha un singolare parallelismo fra la storia di Francia e quella di Gran Bretagna: in entrambe, le classi borghesi e popolari, in un passaggio della loro storia, tagliarono la testa al loro Re.
Altro elemento di analogia tra i due Paesi: nessuno dei due Re voleva farsi tagliare la testa.

D
Ai tempi di Hitler
la Germania = lager-mania?

ANABASI
Al grido dei Greci di Senofonte: "thalassa thalassa" fece eco molti secoli dopo il grido dei marinai di Colombo: "terra terra".

la piccola storia


I Sovrani quando nacque il loro primogenito, erede al trono, vollero assolutamente che fosse chiamato "Re-nato"

i caratteri (alla maniera di Teofrasto)


X era portato, per sua natura, all'adulazione. In tenera età cominciò ad adulare i docenti, e quindi i superiori.
Da grande creò un allevamento di piccioni piaggiatori.

Y era così avaro che, avendo ricevuto alla fine dell'anno due agende, soffriva per non poterle usare entrambe vivendo due volte lo stesso anno.

Z era una donna di mezza età, piuttosto grassa. Le unghie delle sue dita dei piedi assomigliavano a tasti di pianoforte. Erano anch'esse laccate a colori alternati, una bianca e una nera. Ma premute, pur da musicisti di grande valore, non emettevano alcun suono.

W, professore di lingue e letterature classsiche, omosessulae, che amava cambiare sovente i suoi "partners". Nell'ambiente accademico veniva chiamato sconsolatamente "terga omnes"