giovedì 9 ottobre 2014

Poesie

Vecchiezza
La vita
che ti sfugge
come acqua
fra le dita.

Vecchiezza
Sedersi
in un angolo d'ombra.

Visita al cimitero
Quelli che non ancora
vanno a trovare
quelli che già.

Letteraria


La fortuna di Carlo Dossi nel '900 è stata essenzialmente di natura autostradale.

Economia


I grandi istituti di credito sono aspramente criticati per avere con la loro condotta sconsiderata cagionato la crisi economica del 2009.
E' venuto il momento di tirare i remi in banca.


Vendetta letteraria

I sei personaggi si mettono in comune, come fa Wu Ming per scrivere una biografia di Pirandello.
La ragazza invece propone una vendetta trasversale: scrivere una biografia del figlio dello scrittore, il pittore Fausto Pirandello.

I detti e i proverbi che avrebbero potuto essere e non sono stati

Motto degli psicanalisti:
leggo l'ego.

Proverbio che esorta a moderare l'amor proprio e a rifuggire dalla superbia:
lego l'ego.

Esclamazione di chi vuole abbandonare i passatempi e dedicarsi al lavoro:
lego LEGO.

Proverbio che esprime la diffusa sfiducia del popolo per la classe politica:
il seggio e nemico del bene.

Proverbio che sconsiglia ai vecchi di correre o di fare troppo footing:
Il miglio è nemico del bene.

Proverbio:
L'accezione conferma la regola.

Detto popolare a proposito di donne dedite ai piaceri:
cercare il pelo nell'uomo

Detto delle terre di mafia:
Un sigaro e una croce non si negano a nessuno.

Detto tradizionale, all'arrivo, dei conduttori di pullman da Cali alla capitale colombiana:
Cosa fatta Bogotà
Proverbio delle donne della regione della Spagna ai confini con la Francia xenofobe, dedite ad intensa attività sessuale e al consumo di marijuana:
foglie e maschi dei Paesi Baschi.


L'inizio della questione



Cessato all'improvviso un mattino senza alcun  segno premonitore il Caos primigenio, all'inizio dei Tempi, fu affidato ad un Areopago di Saggi il compito di sistemare l'Italia.
I ventiquattro Saggi si dedicarono all'incarico loro affidato con solerzia e preveggenza. Quando avevano quasi completato il loro lavoro si resero conto che, in fondo al barile, c'era ancora da sistemare una città, Genova, con il suo porto.
Venne proposto di porla in una delle poche zone rimaste disponibili, sulle montagne dell'Abruzzo. Fu avanzata l'obiezione che ivi era già stata allocata la città di Sulmona e che, comunque, difficilmente una città con un porto poteva essere sita in un'area montana.
I promotori di quella soluzione replicarono che la città di Sulmona poteva essere utilmente spostata dalle parti di Vinchiaturo (Campobasso) mentre fra le colline e le montagne dell'Abruzzo Genova avrebbe trovato ampio spazio per svilupparsi. Quanto al porto, poteva essere trasformato in un parco di divertimenti a tema marinaro.
Peraltro questa opzione, che pure era forse la più razionale, fu scartata perchè la sua realizzazione avrebbe comportato perdita di tempo e lavoro aggiuntivo. I Saggi erano infatti mossi dal lodevole scrupolo di condurre a termine la loro missione – oltre che con diligenza e sagacia – con rapidità. Per di più si avvicinava ormai l'ora del pranzo.
Alla fine fu deciso, a maggioranza, di infilare, con qualche difficoltà, Genova e il suo porto in una stretta striscia di territorio fra le Alpi e il mare, in Liguria.

Parimenti l'Areopago ebbe il timore che il drastico distacco della Sicilia dal Continente ne condanasse gli abitanti all'isolamento e che essi potessero quindi soccombere al tedio. I Saggi stabiliro perciò di insediare in Sicilia la mafia, in precedenza destinata alle alte valli bergamasche.