martedì 8 gennaio 2008

la leggenda del vescovo taciturno

Il vescovo Agilulfo era uomo molto pio ma estremamente taciturno. Pur molto avaro di parole mai errò nei suoi giudizi e nelle sue previsioni. Tanto che viaggiatori giungevano a lui dalle più lontane contrade per domandane l'avviso.
Accadde una volta che egli facesse una visita pastorale ad un convento di monaci di rito ortodosso che trovavasi entro la sua diocesi. La dirigente di una associazione religiosa locale, presenzialista ed arrampicatrice sociale, dai seni generosi e generosamente esibili, gli fece da guida per tutte le sale dell'antico monastero. Al momento del congedo dai monaci, fu chiesto da alcuno al vescovo Agilulfo se qualcosa lo avesse specialmente colpito nella sua visita. Egli rispose soltanto: "Sì l'icone, sì l'icone".

Accadde altra volta che il sant'uomo ebbe a compiere una visita pastorale in un seminario . Al termine dell'ispezione gli fu domandato che cosa lo avesse interessato di più e se avesse delle raccomandazioni da fare ai seminaristi. Il vescovo replicò soltanto: "No-vizi, no-vizi".

Il pio Agilulfo riteneva dover portare la sua testimonianza anche in ambienti lontanissimi dal suo. Accettò pertanto un giorno di assistere ad una sfilata di moda. Contemplò senza battere ciglio il passare delle modelle avvolte in abiti vaporosi e talvolta succinti. Al termine qualcuno gli chiese se egli fosse favorevole a manifestazioni così fatte e cosa pensasse in particolare di quella esibizione. Agilulfo rispose soltanto:"O stile, o stile".

I dirigenti dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) ritenevano che il rendimento di un alto funzionario fosse scarso o nullo e lo accusarono persino di dormire durante le ore di lavoro. Stabilirono pertanto di licenziarlo. Il funzionario si oppose. Per evitare di portare la controversia dinanzia al magistrato, ciò che avrebbe potuto arrecare disdoro tanto all'Associazione quanto al prestigio del funzionario, entrambe le parti decisero di sottopporre la questione all'arbitrato del pio Agilulfo. Illustratagli la controversia gli chiesero se egli riteneva che il funzionario lavorasse correttamente oppure che si abbandonasse all'ozio e giungesse addirittura a dormire nel suo ufficio. Il vescovo rispose soltanto: "All'ABI sogna" o, seconda un'altra interpretazione: "Alla bisogna"

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