sabato 1 agosto 2009

La leggenda del Vescovo Taciturno (seguito)

Ebbimo la straordinaria ventura di riportare a conoscenza e a verità un lontano, dimenticato episodio della vita inimitabile del Vescovo Taciturno. Al triste tempo dell'occupazione straniera un reparto dell'esercito tedesco aveva catturato taluni civili e li deteneva quali ostaggi. I parenti, temendo per la loro vita, si rivolsero al nostro Agilulfo, allora giovane sacerdote, gli domandarono di recarsi subito presso le truppe di occupazione e di intercedere per i loro cari; gli chiesero anche quale premio avrebbe desiderato in caso di successo della sua missione.
Agilulfo rispose che per loro avrebbe immantinente lasciato la canonica e si sarebbe recato dove gli chiedevano; si astenne sdegnosamente da ogni replica all'offerta di ricompensa.
Lo fece con tre lapidarie parole, o forse con una sola parola. Le cronache del tempo riportano che egli disse: “V 'esco, vado.”

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