In una settimana iniziò un rovinoso crollo dei valori di borsa ed un forte aumento dello spread fra i rendimenti dei titoli di credito statali della Germania e quelli dell'Italia. Depreco che, a fronte di ciò, il nostro governo rimase inerte.
Per neutralizzare la caduta della borsa il governo avrebbe dovuto stabilire che l'Italia "saltava" la settimana, come quando da ragazzi, in vista di una interrogazione, per al quale non si era preparati, non si andava a scuola. Sarebbe stato sufficiente apporre alle frontiere cartelli con la dicitura "Italia, chiusa per influenza - ci rivediamo la settimana prossima".
Unica difficoltà: far firmare la lettera di giustificazione al presidente Napolitano. Si sarebbe così superata di un balzo quella difficoltà economica.
Ancora più facile sarebbe stato porre rimedio al famigerato spread. Sarebbe stato agevole convincere la Cancelliera Merckel che una nazione pienamente virtuosa come quella tedesca doveva portare il bilancio dello stato in totale pareggio e ripagare il debito pregresso eliminando così la necessita di ricorrere a prestiti. Sarebbe quindi venuta meno la necessita di emettere titoli di stato tedeschi e sarebbe di conseguenza scomparso uno dei termini sui quali si calcola lo spread. LIberatasi di quel fastidioso paragone, l'Italia avrebbe potuto ricominicare ad emettere BOT e CCT à gogo.
Nessun commento:
Posta un commento