Al Sindaco propongo di fare di Roma un centro finanziario internazionale in concorrenza con la City e Wall Street.
Non mancano nella capitale i servizi tecnici e quanto altro e' necessario alla creazione di un polo globale della finanza. In più Roma ha la pajata e la coda alla vaccinara dei suoi numerosissimi ristoranti, assets culinari di straordinario vigore per la promozione dei mercati azionari, obbligazionari e in genere del credito.
La sede della City all'abbacchio scottadito verrebbe posta fuori dal centro storico, già oltremodo saturo. Una corretta collocazione potrebbe essere in Tor di Quinto, che per l'occasione muterebbe il nome in Tor di Quanto? Roma sarebbe così la prima città ad aver aperto la strada all'ingresso dell'interpunzione nella toponomastica. Confermando così l'affermazione di Goethe: "Non si resta a Roma senza un'idea universale".
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