Al Sindaco propongo di fare di Roma un centro finanziario internazionale in concorrenza con la City e Wall Street.
Non mancano nella capitale i servizi tecnici e quanto altro e' necessario alla creazione di un polo globale della finanza. In più Roma ha la pajata e la coda alla vaccinara dei suoi numerosissimi ristoranti, assets culinari di straordinario vigore per la promozione dei mercati azionari, obbligazionari e in genere del credito.
La sede della City all'abbacchio scottadito verrebbe posta fuori dal centro storico, già oltremodo saturo. Una corretta collocazione potrebbe essere in Tor di Quinto, che per l'occasione muterebbe il nome in Tor di Quanto? Roma sarebbe così la prima città ad aver aperto la strada all'ingresso dell'interpunzione nella toponomastica. Confermando così l'affermazione di Goethe: "Non si resta a Roma senza un'idea universale".
giovedì 29 dicembre 2011
Una modesta proposta per superare la crisi dell'euro
Ritengo inutile bruciare enormi capitali e perdere tempo prezioso nella difesa ad oltranza di una valuta ormai largamente contestata e che secondo molti e' destinata a soccombere.
Vi ha un metodo che permetterebbe da un lato di evitare le drastiche misure di austerità' a carico degli stati più indebitati, le quali rischiano di essere controproducenti; dall'altro di superare le resistenze della Germania a fornire mezzi finanziari adeguati a quei paesi.
Tutti gli stati della zona euro, ivi compresa la Germania, dovrebbero abbandonare l'euro ed adottare una nuova moneta comune, la dracma greca.
I trattati istitutivi dell'area ex-euro andrebbero modificati con l'inserimento di una norma che permetta a tutti gli stati membri, in caso di necessita, di truccare i bilanci pubblici. Potrebbe a riguardo fornire una preziosa consulenza tecnica l'Italia, che negli ultimi sessant'anni ha costantemente e con successo aggirato l'art.81 della sua costituzione il quale impone che ogni legge che comporta nuove spese deve stabilirne la copertura.
Si aprirebbe cosi un'epoca di generali goduria e dissipazione. L'Italia potrebbe finalmente decretare la concessioni di pensioni d'oro ad ogni cittadino che abbia compiuto i trenta anni di eta.
Vi ha un metodo che permetterebbe da un lato di evitare le drastiche misure di austerità' a carico degli stati più indebitati, le quali rischiano di essere controproducenti; dall'altro di superare le resistenze della Germania a fornire mezzi finanziari adeguati a quei paesi.
Tutti gli stati della zona euro, ivi compresa la Germania, dovrebbero abbandonare l'euro ed adottare una nuova moneta comune, la dracma greca.
I trattati istitutivi dell'area ex-euro andrebbero modificati con l'inserimento di una norma che permetta a tutti gli stati membri, in caso di necessita, di truccare i bilanci pubblici. Potrebbe a riguardo fornire una preziosa consulenza tecnica l'Italia, che negli ultimi sessant'anni ha costantemente e con successo aggirato l'art.81 della sua costituzione il quale impone che ogni legge che comporta nuove spese deve stabilirne la copertura.
Si aprirebbe cosi un'epoca di generali goduria e dissipazione. L'Italia potrebbe finalmente decretare la concessioni di pensioni d'oro ad ogni cittadino che abbia compiuto i trenta anni di eta.
venerdì 23 dicembre 2011
A proposito del mio ultimo romanzo
Sono stato accusato di avere clamorosamente mentito asserendo che il mio ultimo romanzo "é andato a ruba".
Respingo l'addebito. In realtà avevo solo affermato che il mio ultimo romanzo "é andato a Aruba". Infatti ne avevo inviato una copia ad un mio amico che trovavasi in vacanza in quella ridente isoletta dei Caraibi.
In verità della mai opera sono state vendute due copie. Confesso- questo si- che una di esse é stata acquistata a mie spese da un mio incaricato. Sono così riuscito, di un colpo, a raddoppiarne la circolazione.
Ho poi appreso che il compratore dell'altra copia, dopo appena un'ora dall'acquisto, l'aveva restituita al librario asserendo di essersi confuso con i titoli e di avere preso la mia opera (che, come é noto, é intitolata "Il Nano Ventriloquo") per quella che intendeva in effetti acquistare, "La Certosa di Parma" di Stendhal.
Respingo l'addebito. In realtà avevo solo affermato che il mio ultimo romanzo "é andato a Aruba". Infatti ne avevo inviato una copia ad un mio amico che trovavasi in vacanza in quella ridente isoletta dei Caraibi.
In verità della mai opera sono state vendute due copie. Confesso- questo si- che una di esse é stata acquistata a mie spese da un mio incaricato. Sono così riuscito, di un colpo, a raddoppiarne la circolazione.
Ho poi appreso che il compratore dell'altra copia, dopo appena un'ora dall'acquisto, l'aveva restituita al librario asserendo di essersi confuso con i titoli e di avere preso la mia opera (che, come é noto, é intitolata "Il Nano Ventriloquo") per quella che intendeva in effetti acquistare, "La Certosa di Parma" di Stendhal.
Mirabilia Urbis
Ebbi occasione di proporre al Sindaco di Rome, onde esaltare la necessita di attenersi alla concreta realtà e alle esigenze di base contro intellettualismi e vuote ideologie, di ribattezzare il principale scalo ferroviario della capitale da "La Stazione Termini" in "L'Astrazione Termini".
Per altro senza esito.
Sono ora a suggerirgli altra modifica di denominazione al fine di promuovere il valore della fedeltà' di ciascuno al proprio io, al proprio modo di essere e alle proprio convinzioni, contro mode e tendenze dell'epoca, contro quelli che Bacone chiamava gli "idola tribus".
Il Giardino del Lago di Villa Borghese andrebbe ribattezzato il "Giardino dell'Ego". Ne esulterebbe la Società Psicoanalitica Italiana.
Dopo i tagli ai fondi concessi dallo Stato agli enti locali le finanze del Comune di Roma sono in gravi difficoltà.
Ho proposto al Sindaco di mutare la proporia dizione ufficiale da Roma Capitale a Roma Senza Capitale.
Per altro senza esito.
Sono ora a suggerirgli altra modifica di denominazione al fine di promuovere il valore della fedeltà' di ciascuno al proprio io, al proprio modo di essere e alle proprio convinzioni, contro mode e tendenze dell'epoca, contro quelli che Bacone chiamava gli "idola tribus".
Il Giardino del Lago di Villa Borghese andrebbe ribattezzato il "Giardino dell'Ego". Ne esulterebbe la Società Psicoanalitica Italiana.
Dopo i tagli ai fondi concessi dallo Stato agli enti locali le finanze del Comune di Roma sono in gravi difficoltà.
Ho proposto al Sindaco di mutare la proporia dizione ufficiale da Roma Capitale a Roma Senza Capitale.
Il mio prossimo romanzo
La Crisi Economica
In una settimana iniziò un rovinoso crollo dei valori di borsa ed un forte aumento dello spread fra i rendimenti dei titoli di credito statali della Germania e quelli dell'Italia. Depreco che, a fronte di ciò, il nostro governo rimase inerte.
Per neutralizzare la caduta della borsa il governo avrebbe dovuto stabilire che l'Italia "saltava" la settimana, come quando da ragazzi, in vista di una interrogazione, per al quale non si era preparati, non si andava a scuola. Sarebbe stato sufficiente apporre alle frontiere cartelli con la dicitura "Italia, chiusa per influenza - ci rivediamo la settimana prossima".
Unica difficoltà: far firmare la lettera di giustificazione al presidente Napolitano. Si sarebbe così superata di un balzo quella difficoltà economica.
Ancora più facile sarebbe stato porre rimedio al famigerato spread. Sarebbe stato agevole convincere la Cancelliera Merckel che una nazione pienamente virtuosa come quella tedesca doveva portare il bilancio dello stato in totale pareggio e ripagare il debito pregresso eliminando così la necessita di ricorrere a prestiti. Sarebbe quindi venuta meno la necessita di emettere titoli di stato tedeschi e sarebbe di conseguenza scomparso uno dei termini sui quali si calcola lo spread. LIberatasi di quel fastidioso paragone, l'Italia avrebbe potuto ricominicare ad emettere BOT e CCT à gogo.
Per neutralizzare la caduta della borsa il governo avrebbe dovuto stabilire che l'Italia "saltava" la settimana, come quando da ragazzi, in vista di una interrogazione, per al quale non si era preparati, non si andava a scuola. Sarebbe stato sufficiente apporre alle frontiere cartelli con la dicitura "Italia, chiusa per influenza - ci rivediamo la settimana prossima".
Unica difficoltà: far firmare la lettera di giustificazione al presidente Napolitano. Si sarebbe così superata di un balzo quella difficoltà economica.
Ancora più facile sarebbe stato porre rimedio al famigerato spread. Sarebbe stato agevole convincere la Cancelliera Merckel che una nazione pienamente virtuosa come quella tedesca doveva portare il bilancio dello stato in totale pareggio e ripagare il debito pregresso eliminando così la necessita di ricorrere a prestiti. Sarebbe quindi venuta meno la necessita di emettere titoli di stato tedeschi e sarebbe di conseguenza scomparso uno dei termini sui quali si calcola lo spread. LIberatasi di quel fastidioso paragone, l'Italia avrebbe potuto ricominicare ad emettere BOT e CCT à gogo.
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