Di essa si parla molto di questi tempi.
Propongo di iniziare dall'inizio, dall'art. 1 che proclama: “L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Nobile enunciazione che dà l'idea di un Paese coeso, ordinato, proteso al progresso sociale ed economico, ma lontana dalla realtà.
Suggerisco di sostituire quella proclamazione con la dizione modesta ma conforme alla verità: “L'Italia è una Repubblica fondata su un popolo senza memoria e senza coscienza che non è divenuto nazione”.
Qualora poi si ritenesse un cotale cambiamento della norma dannosamente traumatico si potrebbe pensare ad un avvicinamento graduale al testo che ho proposto. In fondo, quando dopo l'unità d'Italia si decise di spostare la capitale da Torino non la si portò subito a Roma ma si passò per uno stadio intermedio a Firenze.
Ove si scelga questa impostazione per tappe suggerisco per il momento il seguente modesto cambiamento dell'art. 1 della Carta fondamentale: “L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro?”
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