In occasione del 108° anniversario della prima rappresentazione è stato messa in scena al Teatro dell'Opera di Roma la Tosca di Puccini, con positiva accoglienza di critica e di pubblico. Ricordo, del mio passato di impresario, che molti anni fa portai con una compagni di giro per i teatri della provincia italiana una rappresentazione della Tosca. Ma, a cagione della ristrettezza del bilancio a mia diosposizione, fui costretto a far ionterpretare allo stesso tenore sia il ruolo di Mario Cavaradossi che quello di Tosca.
Lo spettacolo ebbe notevole successo. La stampa lodò in particolare l'interpretazione di Tosca, che trovò aliena da non giustificati sentimentalismi e da sdolcinatura, espressione invece del carattere deciso, energico di quel personaggio di estrazione popolare; del resto di quel temperamento forte avrebbe avuto a dolersi, se avesse potuto, il mal consigliato e mal capitato Scarpia. Un critico giunse a parlare di "interpretazione virile". Lo spettacolo suscitò invece qualche reazione negativa presso il pubblico per la sua durata: infatti il tenore, dopo avere cantato nella parte di Cavaradossi, doveva uscire di scena, correre nel camerino, cambiare d'abito per divenire Tosca e ripresentarsi quindi sul palcoscenico.
Lo spettacolo ebbe notevole successo. La stampa lodò in particolare l'interpretazione di Tosca, che trovò aliena da non giustificati sentimentalismi e da sdolcinatura, espressione invece del carattere deciso, energico di quel personaggio di estrazione popolare; del resto di quel temperamento forte avrebbe avuto a dolersi, se avesse potuto, il mal consigliato e mal capitato Scarpia. Un critico giunse a parlare di "interpretazione virile". Lo spettacolo suscitò invece qualche reazione negativa presso il pubblico per la sua durata: infatti il tenore, dopo avere cantato nella parte di Cavaradossi, doveva uscire di scena, correre nel camerino, cambiare d'abito per divenire Tosca e ripresentarsi quindi sul palcoscenico.
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