martedì 15 gennaio 2008
l'opera lirica
In occasione del 108° anniversario della prima rappresentazione è stato messa in scena al Teatro dell'Opera di Roma la Tosca di Puccini, con positiva accoglienza di critica e di pubblico. Ricordo, del mio passato di impresario, che molti anni fa portai con una compagni di giro per i teatri della provincia italiana una rappresentazione della Tosca. Ma, a cagione della ristrettezza del bilancio a mia diosposizione, fui costretto a far ionterpretare allo stesso tenore sia il ruolo di Mario Cavaradossi che quello di Tosca.
Lo spettacolo ebbe notevole successo. La stampa lodò in particolare l'interpretazione di Tosca, che trovò aliena da non giustificati sentimentalismi e da sdolcinatura, espressione invece del carattere deciso, energico di quel personaggio di estrazione popolare; del resto di quel temperamento forte avrebbe avuto a dolersi, se avesse potuto, il mal consigliato e mal capitato Scarpia. Un critico giunse a parlare di "interpretazione virile". Lo spettacolo suscitò invece qualche reazione negativa presso il pubblico per la sua durata: infatti il tenore, dopo avere cantato nella parte di Cavaradossi, doveva uscire di scena, correre nel camerino, cambiare d'abito per divenire Tosca e ripresentarsi quindi sul palcoscenico.
Lo spettacolo ebbe notevole successo. La stampa lodò in particolare l'interpretazione di Tosca, che trovò aliena da non giustificati sentimentalismi e da sdolcinatura, espressione invece del carattere deciso, energico di quel personaggio di estrazione popolare; del resto di quel temperamento forte avrebbe avuto a dolersi, se avesse potuto, il mal consigliato e mal capitato Scarpia. Un critico giunse a parlare di "interpretazione virile". Lo spettacolo suscitò invece qualche reazione negativa presso il pubblico per la sua durata: infatti il tenore, dopo avere cantato nella parte di Cavaradossi, doveva uscire di scena, correre nel camerino, cambiare d'abito per divenire Tosca e ripresentarsi quindi sul palcoscenico.
domenica 13 gennaio 2008
una storia sentimentale
Ebbi una relazione sentimentale con una giovane signora di nome Gloria Bollati. La chiamavo Lori.
Dopo ogni incontro la lasciavo con un bel verso senario: "Va, Lori Bollati".
Ma dopo qualche tempo, il mio amore per lei si andava affievolendo. Mi pareva che prendesse sempre di più le sembianze di una tabaccheria.
martedì 8 gennaio 2008
pensieri
Prima che creassero il mare le barche non sapevano dove andare.
Per quanto un uomo possa deterstarsi non giungerà mai a prendersi per il collo.
Per quanto un uomo possa deterstarsi non giungerà mai a prendersi per il collo.
elegia bifronte per una turista che va in Svizzera senza compagno, senza, amici, senza conoscenti
A Losanna-Anna sola
P.S. Si potrebbe giudicare quanto sopra sbilanciato e disarmonico giacché il titolo è più lungo del testo. Ma il presente blog è non solo divertente, utile ed istruttivo, ma anche interattivo: Quindi potete, se vi aggrada e se avete tempo da perdere, accorciare il titolo in "Elegia "o magari solo in "El."
P.S. Si potrebbe giudicare quanto sopra sbilanciato e disarmonico giacché il titolo è più lungo del testo. Ma il presente blog è non solo divertente, utile ed istruttivo, ma anche interattivo: Quindi potete, se vi aggrada e se avete tempo da perdere, accorciare il titolo in "Elegia "o magari solo in "El."
la piccola storia
Il generale Tertuliano Mendoza effettuò un colpo di stato in un paese sud-americano e si nominò Presidente della Repubblica.
Ebbe poi un ripensamento e si nominò anche Vice Presidente della Repubblica. Gli sarebbe stato così possibile restare in carica anche in caso di suo impedimento o di sua morte. Per di più preveniva così la possibilità di un colpo di mano del suo vice. Gli unici rischi potevano venirgli da una crisi da sdoppiamento della personalità.
Ebbe poi un ripensamento e si nominò anche Vice Presidente della Repubblica. Gli sarebbe stato così possibile restare in carica anche in caso di suo impedimento o di sua morte. Per di più preveniva così la possibilità di un colpo di mano del suo vice. Gli unici rischi potevano venirgli da una crisi da sdoppiamento della personalità.
la piccola filosofia
Su scatole da imballaggio si legge: "maneggiare con cura". Sul contenitore di alcune filosofie leggasi: "vaneggiare con cura".
Situare tecnica e strumenti sociali moderni nel contesto del pensiero classico: istituire un parallelo tra il motore immobile della filosofia aristotelica e la cassa continua.
Situare tecnica e strumenti sociali moderni nel contesto del pensiero classico: istituire un parallelo tra il motore immobile della filosofia aristotelica e la cassa continua.
ipotesi di ricerca
Indagare sulla relazione fra certi monaci e certi campi dai quali si producono i dolci tipici del periodo di carnevale: tra i frati trappisti ed i prati frappisti
la leggenda del vescovo taciturno
Il vescovo Agilulfo era uomo molto pio ma estremamente taciturno. Pur molto avaro di parole mai errò nei suoi giudizi e nelle sue previsioni. Tanto che viaggiatori giungevano a lui dalle più lontane contrade per domandane l'avviso.
Accadde una volta che egli facesse una visita pastorale ad un convento di monaci di rito ortodosso che trovavasi entro la sua diocesi. La dirigente di una associazione religiosa locale, presenzialista ed arrampicatrice sociale, dai seni generosi e generosamente esibili, gli fece da guida per tutte le sale dell'antico monastero. Al momento del congedo dai monaci, fu chiesto da alcuno al vescovo Agilulfo se qualcosa lo avesse specialmente colpito nella sua visita. Egli rispose soltanto: "Sì l'icone, sì l'icone".
Accadde altra volta che il sant'uomo ebbe a compiere una visita pastorale in un seminario . Al termine dell'ispezione gli fu domandato che cosa lo avesse interessato di più e se avesse delle raccomandazioni da fare ai seminaristi. Il vescovo replicò soltanto: "No-vizi, no-vizi".
Il pio Agilulfo riteneva dover portare la sua testimonianza anche in ambienti lontanissimi dal suo. Accettò pertanto un giorno di assistere ad una sfilata di moda. Contemplò senza battere ciglio il passare delle modelle avvolte in abiti vaporosi e talvolta succinti. Al termine qualcuno gli chiese se egli fosse favorevole a manifestazioni così fatte e cosa pensasse in particolare di quella esibizione. Agilulfo rispose soltanto:"O stile, o stile".
I dirigenti dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) ritenevano che il rendimento di un alto funzionario fosse scarso o nullo e lo accusarono persino di dormire durante le ore di lavoro. Stabilirono pertanto di licenziarlo. Il funzionario si oppose. Per evitare di portare la controversia dinanzia al magistrato, ciò che avrebbe potuto arrecare disdoro tanto all'Associazione quanto al prestigio del funzionario, entrambe le parti decisero di sottopporre la questione all'arbitrato del pio Agilulfo. Illustratagli la controversia gli chiesero se egli riteneva che il funzionario lavorasse correttamente oppure che si abbandonasse all'ozio e giungesse addirittura a dormire nel suo ufficio. Il vescovo rispose soltanto: "All'ABI sogna" o, seconda un'altra interpretazione: "Alla bisogna"
Accadde una volta che egli facesse una visita pastorale ad un convento di monaci di rito ortodosso che trovavasi entro la sua diocesi. La dirigente di una associazione religiosa locale, presenzialista ed arrampicatrice sociale, dai seni generosi e generosamente esibili, gli fece da guida per tutte le sale dell'antico monastero. Al momento del congedo dai monaci, fu chiesto da alcuno al vescovo Agilulfo se qualcosa lo avesse specialmente colpito nella sua visita. Egli rispose soltanto: "Sì l'icone, sì l'icone".
Accadde altra volta che il sant'uomo ebbe a compiere una visita pastorale in un seminario . Al termine dell'ispezione gli fu domandato che cosa lo avesse interessato di più e se avesse delle raccomandazioni da fare ai seminaristi. Il vescovo replicò soltanto: "No-vizi, no-vizi".
Il pio Agilulfo riteneva dover portare la sua testimonianza anche in ambienti lontanissimi dal suo. Accettò pertanto un giorno di assistere ad una sfilata di moda. Contemplò senza battere ciglio il passare delle modelle avvolte in abiti vaporosi e talvolta succinti. Al termine qualcuno gli chiese se egli fosse favorevole a manifestazioni così fatte e cosa pensasse in particolare di quella esibizione. Agilulfo rispose soltanto:"O stile, o stile".
I dirigenti dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) ritenevano che il rendimento di un alto funzionario fosse scarso o nullo e lo accusarono persino di dormire durante le ore di lavoro. Stabilirono pertanto di licenziarlo. Il funzionario si oppose. Per evitare di portare la controversia dinanzia al magistrato, ciò che avrebbe potuto arrecare disdoro tanto all'Associazione quanto al prestigio del funzionario, entrambe le parti decisero di sottopporre la questione all'arbitrato del pio Agilulfo. Illustratagli la controversia gli chiesero se egli riteneva che il funzionario lavorasse correttamente oppure che si abbandonasse all'ozio e giungesse addirittura a dormire nel suo ufficio. Il vescovo rispose soltanto: "All'ABI sogna" o, seconda un'altra interpretazione: "Alla bisogna"
mercoledì 2 gennaio 2008
riflessione profonda
riflessione profonda
martedì 1 gennaio 2008
laborioso nord-est
la grande storia
FR-GB
Vi ha un singolare parallelismo fra la storia di Francia e quella di Gran Bretagna: in entrambe, le classi borghesi e popolari, in un passaggio della loro storia, tagliarono la testa al loro Re.Altro elemento di analogia tra i due Paesi: nessuno dei due Re voleva farsi tagliare la testa.
D
Ai tempi di Hitlerla Germania = lager-mania?
ANABASI
Al grido dei Greci di Senofonte: "thalassa thalassa" fece eco molti secoli dopo il grido dei marinai di Colombo: "terra terra".la piccola storia
i caratteri (alla maniera di Teofrasto)
X era portato, per sua natura, all'adulazione. In tenera età cominciò ad adulare i docenti, e quindi i superiori.
Da grande creò un allevamento di piccioni piaggiatori.
Y era così avaro che, avendo ricevuto alla fine dell'anno due agende, soffriva per non poterle usare entrambe vivendo due volte lo stesso anno.
Z era una donna di mezza età, piuttosto grassa. Le unghie delle sue dita dei piedi assomigliavano a tasti di pianoforte. Erano anch'esse laccate a colori alternati, una bianca e una nera. Ma premute, pur da musicisti di grande valore, non emettevano alcun suono.
W, professore di lingue e letterature classsiche, omosessulae, che amava cambiare sovente i suoi "partners". Nell'ambiente accademico veniva chiamato sconsolatamente "terga omnes"
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