Vasari scrisse che la pittura è l'arte del mettere, la scultura l'arte del togliere.
Aggiungerei che la fotografia è l'arte del lasciare le cose come stanno. Infatti credo in primo luogo che il fotografo non debba in alcun modo intervenire nella scena che riprende. Credo in secondo luogo che non dovrebbe poi modificare la foto togliendo o aggiungendo alcunché. Ciò non comporta che il fotografo non ponga la sua volontà e il suo sentimento nella foto.
Secondo me le foto si fanno più con il cuore che con la macchina; la scelta del soggetto, dell'angolazione, della luce, della messa in evidenza in un piano o di un altro della scena, della profondità esprimono più volontà e sentimento dell'autore che realtà oggettiva.
Se poi l'artista interviene modificandola siamo almeno in parte fuori dell'arte della fotografica, la foto diventa mero materiale per l'opera dell'artista, quale i sacchi nelle mani di Burri.
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