Palindroma Rossi ebbe a pronunciare un discorso di elogio di un direttore di banca in occasione di una sua promozione. Palindroma volle sottolineare la sollecitudine e la generosità con cui portava ausilio, con crediti e fidejussioni, a vecchi soli e ad indigenti.
Iniziò cosi il suo intervento: "avall'ava".
Altra volta raccontava ad amici di aver assisitto al festival cinematografico di Taormina e di avervi incontrato attori famosi. Disse: "ante Etna i divi vidi".
Docente di materie classiche in un liceo tenne una dotta lezione sull'Odissea. Cosi presentò Ulisse: "E' ramingo, iv' a navi ogni mare".
Palindroma raccontava poi a un gruppo di amici stranieri di un suo viaggio di studio in America Latina. Giunta a parlare di come avesse constatato in Venezuela gravi soprusi da parte del potere iniziò a dire: "sa, Caracas..."
Un giovane del Bangladesh affermò che una sopraffazione cosi fatta, ove si fosse verificata nel suo paese, pur cosi arretrato, avrebbe provocato profondi sommovimenti. Disse: "accada a Dacca...".
Un eritreo, pure presente, sostenne che le prevaricazioni del potere avrebbero avuto analogo effetto anche nel suo stato. Un nord americano si mostrò scettico su ciò e con aria meditabonda disse fra sè: "Assab è bassa".
Questa presa di posizione suscitò l'irritazione di un altro giovane originario dell'Africa, il quale rivendicò il fatto che laggiù vi erano montagne imponenti. Al che il nord americano, scettico, borbottò: "Atlas, salta".
Quanto sopra suscitò viva preoccupazione fra gli scienziati poichè, pur accertato che la palindromite è effetto di fattori genetici ereditari, il colloquio suddetto sembrava aprire la via alla possibilità che essa si trasmettesse anche per contagio.
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