Ai tempi della Scolastica fu discussa a lungo la disputa degli universali,: se esistessero modelli universali (di derivazione platonico-aristotelica), archetipi ai quali si conformassero tutte le cose concrete, oppure se i concetti universali fossero, ex-post, attribuzioni sintetiche di nomi a varietà di cose esistenti. Quest'ultima teoria, detta nominalismo, fu sostenuta appassionatamente da Roscellino di Compiègne.
Per amore della scienza e della filosofia, ho deciso i testare con rigore scientifico, con metodo rigorosamente sperimentale, applicando il sistema "a contrario", la teoria del nominalismo.
Ho quindi scritto su fogli di carta dei termini quali: "evripanci", "delimavio", "assibore" ed ho messo le carte sul balcone per controllare se a seguito della esibizione di quei nomi nuovi si appalesino cose nuove.
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