Non mi sono occupato sino ad ora della grave questione della disoccupazione giovanile. Faccio ora ammenda cercando di portare un sia pur minimo contributo per alleviarla. I giovani non dovrebbero scartare a priori la possibilità di divenire impresari di pompe funebri, settore che pare offrire ampie opportunità di lavoro. Trattasi di occupazione che ha diritto a piena dignità sociale, utile alla società e che avrà un futuro certo, in quanto malgrado i progressi della medicina gli uomini continueranno a morire. Vero è che anche questa professione, come tutte, presenta dei lati negativi. Difficilissimo è infatti nel settore garantirsi un soddisfacente avviamento, una clientela sicura. Non si dà mai infatti il caso di persone che, soddisfatte per come sono state seppellite, tornino alla medesima impresa per un secondo seppellimento.
Segnalo, per connessione di argomento, che, secondo un sondaggio effettuato da uno dei più seri istituti demoscopici nazionali, l'87% degli impresari di pompe funebri apprezza maggiormente, fra le parabole del Vangelo, quella sulla resurrezione di Lazzaro.
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