Il mio prossimo romanzo narrerà la storia di un giovane marocchino, di nome Alì, che viene clandestino in Italia. Per un certo periodo vive di attività saltuarie, poi riesce ad ottenere il permesso di soggiorno e trova lavoro in una "
beauty farm" in Alto Adige. Deve accudire una quarantina di ospiti che vanno , li per disintossicarsi dall'eccesso di peso, dall'eccesso di bevande e dallo stress. E' un lavoro molto faticoso ma è ben pagato, dura solo per i mesi estivi e gli permette d'inverno di tornare in Marocco dalla sua famiglia.
A questa storia semplice è sotteso peraltro un tema cruciale e di bruciante attualità: quello dell'incontro-scontro fra due civiltà. Il giovane, che viene da una società in cui la conquista del cibo è problema quotidiano, si trova ad operare in un ambiente in cui la preoccupazione principale è quella di evitare il nutrimento. E paragona quel digiuno a fini estetici e di salute con il digiuno a carattere religioso del Ramadan.
Il titolo del mio romanzo: "Alì Babà e i quaranta lardoni".